FLEBOTOMI O PAPPATACI: UN PERICOLO DA NON SOTTOVALUTARE
I flebotomi, anche conosciuti come pappataci, sono piccoli insetti ematofagi (mangiatori di sangue) poco più piccoli di una zanzara dalla quale si differenziano perché non emettono nessun ronzio. Si chiamano pappataci proprio perché “pappano in silenzio”.
Come le zanzare si nutrono di sangue e sono attivi a partire dai primi caldi primaverili fino a tardo autunno, durante il crepuscolo (dal tramonto all’alba). Di giorno riposano in ambienti relativamente bui e umidi e, per evitare temperature e umidità estreme, sanno infilarsi in qualsiasi spazio confinato.
Non sono buoni volatori: le loro distanze sono limitate a poche centinaia di metri.
Le femmine possono pungere una grande varietà di ospiti, inclusi vari animali domestici non suscettibili all’infezione da Leishmania (bestiame, pollame…). La preda più ambita da questi pericolosi insetti è il cane mentre il gatto è assai poco interessato essendo naturalmente più resistente alla malattia.
La puntura di questi insetti non deve essere trascurata perché può trasmettere al cane una malattia grave e difficile da curare: la Leishmaniosi.
Durante tutta la stagione estiva è importante proteggere il cane con prodotti in grado di limitare il contatto vettore-ospite mediante l’applicazione topica di principi attivi ad effetto protettivo contro la puntura dei flebotomi riducendo in questo modo il rischio di trasmissione di Leishmaniosi.
3 COSE CHE DEVI SAPERE SULLA TRASMISSIONE DELLA LEISHMANIOSI
Non ci sono aree endemiche e aree non endemiche in Italia: l’Italia è tutta endemica!
I pappataci o flebotomi sono diffusi anche in zone che prima non erano ritenute endemiche.
Le cause di questo fenomeno sono da ricercare nell’innalzamento delle temperature che hanno favorito la diffusione dei vettori responsabili;
negli spostamenti ed adozioni non controllate di cani provenienti da aree endemiche (fenomeno ancora molto diffuso).
Pappataci e zanzare non sono la stessa cosa!
I pappataci sono insetti più piccoli delle zanzare.
Pungono specialmente al tramonto o all’alba e non emettono nessun ronzio, per via dei piccoli peli che rivestono le ali.
Il volo dei pappataci è molto silenzioso e di breve durata ed estensione (poche centinaia di metri), la massima distanza registrata è stata di 2,3 km; sono disturbati dal vento e da temperature al di sotto della media estiva. La velocità durante il volo è di circa 1 metro al secondo.
L’alterazione delle stagioni ne ha prolungato la presenza, estendendola (non più solo d’estate!)
Contano microclima e microhabitat: nei luoghi caldi e umidi la probabilità d’infezione è maggiore, ma a causa dell’innalzamento delle temperature e delle alterazioni stagionali non possiamo più parlare di periodi più o meno a rischio.
Per questo è importante proteggere i nostri pet sempre.
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